Venerdì santo
La più antica e sentita testimonianza di pietà popolare di Caltanissetta è la processione del Signore della Città, che annualmente ha luogo la sera del Venerdì Santo, quando la città vive il momento più toccante, il topos che prelude la Pasqua, del ciclo rituale legato alla Settimana Santa.
E’ la processione, già documentata nel Cinquecento, di un antichissimo crocifisso della fine del XV secolo di stile bizantino, annerito dal tempo, il quale, secondo la tradizione orale, venne ritrovato da alcuni Fogliamari (raccoglitori di erbe selvatiche) fra due ceri accesi in una.
Il rituale, che ha principio all’imbrunire dal santuario dove il simulacro è conservato durante il resto dell’anno, è aperto dalla Real Maestranza guidata dal capitano, la quale procede a ritmo cadenzato di tamburo con le insegne listate a lutto, segue il Clero, il Capitolo, il Vescovo e il fercolo condotto devotamente a spalla dai Fogliamari a piedi scalzi.
Alle tristi note della banda musicale, fanno da eco le strofe della tradizionale la data o lamintanza, canto a due voci caratteristico per l’alternanza di suoni acuti seguiti a quelli gravi, che narrano in dialetto la passione e morte di Gesù.
La processione, simbolicamente un vero e proprio corteo funebre, si muove fra un'immensa folla che partecipa emotivamente all'evento aspettando il passaggio del Crocifisso in assoluto silenzio.